Modalità e tipologia di sostegno dei centri antiviolenza: domande e risposte

I servizi offerti dal Centro sono gratuiti? Cosa potete fare voi per me?
Quali sono i servizi offerti? C’è la possibilità di una consulenza legale? Viene garantita la privacy?

Il centro antiviolenza svolge un insieme di attività finalizzate al contrasto della violenza e al sostegno diretto delle donne che la subiscono. L’equipe multidisciplinare composta da professioniste accoglie gratuitamente le donne, con o senza figli, che hanno subito violenza, supportandole nei loro percorsi di uscita dalla violenza attraverso l’accoglienza telefonica, l’accoglienza personale, l’ospitalità in case rifugio, l’elaborazione complessiva del progetto individuale di uscita dalla violenza. Inoltre, garantiamo, entro i limiti previsti dalla legge, la riservatezza, consulenza psicologica e legale, gruppi di sostegno, attività di formazione, attività di sensibilizzazione e prevenzione, attività di rete, raccolta ed elaborazione dati, orientamento ed accompagnamento al lavoro, progettazione di interventi sociali.

In particolare, si precisa che la consulenza legale è realizzata da avvocate esperte in violenza di genere, al fine di rendere ogni donna più consapevole dei propri diritti e delle possibili azioni da intraprendere in sua tutela. Indipendentemente dal percorso di uscita che la donna intraprenderà, l’accoglienza dell’operatrice gioca un ruolo fondamentale. Ciò che qualifica l’accoglienza è la capacità di utilizzare le informazioni in modo da facilitare la verbalizzazione del disagio, attraverso la lettura della richiesta di aiuto, favorendo l’esplicitazione dei bisogni della donna ed indirizzandola all’utilizzazione delle risorse.

Mi accompagnate ad esporre denuncia?

I centri antiviolenza lavorano in rete con i servizi e le Istituzioni territoriali, pertanto, all’interno dei percorsi di uscita individualizzati, è previsto (secondo le esigenze della donna) il raccordo e/o l’accompagnamento presso le Forze dell’Ordine, e presso i servizi sanitari d’urgenza, ovvero Pronto Soccorso e altri servizi in rete.

Se decido di venire al Centro, poi sono costretta a denunciare?

I motivi che spingono una donna a non denunciare le violenze subite sono tantissimi, e molto delicati: la paura per se stessa e per i suoi figli, la vergogna, la mancanza di mezzi economici, la riprovazione della famiglia o della comunità, e talvolta il senso di confusione e di smarrimento che seguono la violenza subita da un compagno o, peggio, da un familiare. In questi momenti può essere utile rivolgersi ai centri antiviolenza per essere sostenute nella decisione rispetto alla strada da intraprendere. Ovviamente, nei casi di violenza di particolare gravità è prevista, secondo la legge, la procedibilità d’ufficio, ma rivolgersi ad un Centro antiviolenza significa anzitutto, essere sostenute nella comprensione delle tappe, delle azioni e dei tempi da avviare ( la denuncia può essere una tra le azioni). Presso i centri il percorso di uscita è concordato sempre con la donna.

 

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