Cambiare rotta. Donne e percorsi di diritti

Presso lo sportello DIKE sito nella Sala Multimediale  dei Servizi Sociali del Comune di Ispica venerdì 28 marzo alle ore 16,30 ha tenuto una lezione magistrale l’Avv Rossana Caudullo del Centro antiviolenza Donne a Sud sul tema “Cambiare rotta. Donne e percorsi di diritti”

L’argomento fa parte di un programma del Comune di Ispica volto alla creazione di uno sportello contro ogni forma di violenza .La lezione del 28 marzo è stata dedicata completamente al tema della violenza alle donne e alle tecniche di approccio nei confronti della donna vittima da parte degli operatori dello sportello.

Ha aperto i lavori l’Assessora alle politiche sociali del Comune di Ispica la Dott.ssa Eva Moncada ,ha introdotto l’argomento  la Psicologa Giovanna Blanco psicologa psicoterapeuta vice presidente di ELIEA, Istituto di Ricerca e Studi Criminologico Forense,nonché responsabile dello sportello Dike ,creato a tutela di tutte le vittime di ogni forma di violenza.

L’avvocata Caudullo ha illustrato agli aspiranti operatori dello sportello le tecniche di approccio alle donne vittime di violenza o maltrattamenti.

La donna che arriva ai servizi, dopo mesi, spesso anni, di abusi è spesso una persona completamente diversa da come era prima che entrasse nel ciclo di vittimizzazione. Nessuno nasce vittima, chiunque può diventarlo, con il “trattamento” giusto. Vivere un rapporto con un maltrattante è un vero e proprio processo di manipolazione interpersonale che avviene per gradi, tre gli ingredienti fondamentali: seduzione, manipolazione, condizionamento.

Inizialmente il rapporto è gratificante, positivo, la futura vittima è felice delle attenzioni che riceve, si sente amata, voluta, si fida.

Secondo  i dati nazionali dell’Istat più del 30% delle donne italiane ha subito violenza fisica e/o sessuale, il campione riguarda le donne tra 16 e 70 anninella maggior parte dei casi le violenze sono domestiche, avvengono cioè all’interno di relazioni significative, e rimangono taciute; lo stupro, inoltre, è più probabile e frequente da parte di conoscenti che di sconosciuti.

Questi dati inquietanti,ha spiegato la Caudullo, mettono ancora una volta in primo piano la relazione, quella significativa, dove l’amore si mescola alla paura, al dolore, all’impotenza, alla colpa, e sono frutto di stereotipi che riguardano una cultura millenaria patriarcale che ci pervade.

L.P.

 

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