Denuncia e tutela della sicurezza: domande e risposte per avere le idee chiare

Quando è il caso di fare una denuncia?
Il percorso di ricerca di aiuto può essere lungo e difficile. Ogni donna è diversa, ciascuna ha una propria soglia di tolleranza della violenza e si trova ad agire in contesti differenti. Se la donna non è pronta a denunciare il maltrattante e se sussiste coinvolgimento emotivo della vittima si può provare a richiedere, prima della denuncia, l’AMMONIMENTO DEL QUESTORE (provvedimento amministrativo).
Nel caso di violenza sessuale (art. 609 bis c.p.) il tempo utile per la denuncia è prolungato fino a sei mesi e la denuncia è irrevocabile; in alcuni casi può essere procedibile d’ufficio (ES. MINORE DI ANNI 18, SE è COMMESSO DAL GENITORE, TUTORE ART.609 SEPTIES C.P.).
Si può sporgere denuncia anche nel caso di un singolo episodio di violenza quale lesione personale (art. 582 c.p.), ingiuria (art. 594 c.p.), come nel caso di violenza privata (610 c.p), minaccia (612 c.p.) e molestia (660 c.p.).

Cosa può succedere a seguito di una denuncia?
Denunciare una violenza subita è un atto che richiede tantissimo coraggio per affrontare lucidamente un dramma così grande. La scelta è difficile perché spesso la donna che ha subito violenza si sente sola, priva di appoggio, di ascolto e di risorse. Nel caso si scelga di rivolgersi, magari accompagnate e supportate dal Centro Antiviolenza, presso le Forze dell’ordine, quest’ultime segnaleranno l’autore alla Procura della Repubblica e si farà un processo.
È possibile anche ottenere degli interventi immediati, auspicati dalla vittima, se il GIP emette dei provvedimenti di misure cautelari (ad es. allontanamento casa familiare, divieto di avvicinamento ecc.).

A seguito di una denuncia mi verranno tolti i figli?
Assolutamente no. É importante ricordare che la violenza produce effetti e conseguenze gravissime non solo sulla donna ma anche sui figli, sia che siano essi stessi maltrattati, sia che semplicemente assistano agli episodi di violenza (violenza assistita).
Questi bambini e queste bambine denotano problemi di salute e di comportamento, tra cui disturbi di peso, di alimentazione o del sonno. Possono avere difficoltà a scuola e non riuscire a sviluppare relazioni intime e positive. Possono cercare di fuggire o anche mostrare tendenze suicide. Il vedere o il subire delle violenze da bambini può anche provocare un’interiorizzazione della violenza come modo di risolvere i conflitti.

Cosa si deve fare per ottenere l’allontanamento del maltrattante?
Al fine di ottenere l’allontanamento è importante denunciare il maltrattante oppure deve essere sorpreso in flagranza della violenza domestica e/o di atti persecutori.

Se il maltrattante lavora presso le forze dell’ordine sarò ugualmente tutelata?
Certo, le Forze dell’Ordine sono inoltre, tenute all’applicazione del regolamento di disciplina (quindi in maniera più severa applicando contemporaneamente sia la legge penale che quella disciplinare interna).

I tempi dalla denuncia alla notifica sono brevi o lunghi?
I tempi della magistratura sono abbastanza brevi per le misure cautelari e quelli della Polizia per l’ammonimento ancora più celeri.

Se decido di sporgere denuncia, a lui cosa succede?
Il denunciato sarà invitato a nominare un avvocato e inizieranno le indagini per accertare i fatti denunciati.

Come si configura il reato di stalking? Cosa succede dopo una denuncia di stalking?
Chi commette stalking (atti persecutori art. 612 bis c.p.) commette atti reiterati (quindi più volte azioni di qualsiasi genere (anche non violente) destinate, però, a molestare e controllare la vittima e che producono nella stessa stati di ansia o timore per l’incolumità propria e/o dei propri familiari. Dopo una denuncia per atti persecutori è possibile l’arresto del responsabile se colto in flagranza di atti persecutori o di violenza domestica.

 

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