In memoria di Saman Abbas, morta per troppa voglia di vivere

Ha pagato il prezzo più alto in nome della libertà. Saman Abbas, la 18enne scomparsa da Novellara nell’aprile 2021, è morta, ed il corpo è stato presumibilmente trovato in una buca, nelle campagne vicino al casolare dove abitava. L’epilogo, quasi scontato ma che tutti speravamo non arrivasse, c’è stato, anche se manca ancora l’ufficialità. L’autopsia sul corpo della giovane è stata, infatti, rinviata causa Covid.

La ragazza, che si era ribellata al matrimonio combinato dai propri familiari, non si è mai allontanata dalla zona in cui viveva. Fatale l’amore per un ragazzo italiano, ma soprattutto la voglia di vivere da donna libera in un Paese libero. Quello stesso Paese, l’Italia, scelto dai genitori solo a metà. Ok viverci, ma assecondarne le abitudini proprio no.

E così la sua voglia di spensieratezza, di indipendenza e di normalità è finita dentro una fossa, assassinata e tradita da coloro che avrebbero dovuto proteggerla dai mali del mondo e scappati, come i più codardi tra i vigliacchi. Il papà è stato arrestato nella provincia del Punjab, la mamma è ancora latitante.

Credo che valga la pena prendersi un momento per onorare il ricordo di questa ragazza, commemorarla per il proprio coraggio e garantirle che non sarà dimenticata. Fragile, sotto quell’enorme carico di sogni spezzato. E chissà quante come lei. Chissà quante donne, mentre scrivo, stanno combattendo in silenzio la stessa battaglia. Ci sarà chi, alla fine, cederà; chi vincerà, chi soccomberà.

E’ un pensiero che fa male, e che ci chiama a raccolta per fare in modo che drammi come quelli di Saman non si ripetano. Prima regola: non voltarsi dall’altra parte. Seconda: ascoltare, anche e soprattutto il non detto. Terza: proteggere.

Siamo tutte Saman.

 

Valentina Frasca – Giornalista

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