L’8 marzo di Donne a Sud nelle scuole, per parlare di diritti, rispetto e libertà

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’associazione Donne a Sud è finalmente tornata alle celebrazioni in presenza. La rappresentante legale, avv. Rossana Caudullo, è stata tra le relatrici dell’incontro organizzato nell’auditorium del Liceo Classico e Scientifico di Vittoria, che ha visto la partecipazione anche del Commissario Capo della Polizia di Stato Rosalba Capaccio. Davvero interessante e ricco di spunti il suo intervento, incentrato sulla figura della donna in Polizia, possibile a tutti gli effetti solo dal 1986, e sui reati nei confronti delle donne e dei soggetti vulnerabili.

La dr.ssa Capaccio, parlando della campagna di sensibilizzazione e prevenzione permanente della Polizia di Stato “Questo non è amore”, ha poi dato voce ad una delle migliaia di donne che voce oggi non hanno più. Una drammatica storia di violenza domestica sfociata in un atroce femminicidio, nel cuore di Ragusa, l’11 ottobre 2018. La vittima, Maria Zarba, fu trovata a terra in una pozza di sangue dalla Polizia. Da tutti benvoluta e stimata, non aveva mai denunciato quel marito violento che, sebbene fosse tornato a vivere con l’anziana madre, non si era mai rassegnato alla fine del suo matrimonio.

E proprio di violenza domestica e del difficile percorso che porta alla denuncia ha parlato l’avv. Rossana Caudullo, che si è concentrata anche sulla lunga lotta per l’emancipazione femminile. “Oggi, forse, si è un po’ perso di vista il vero significato di questa battaglia. Quando si parla di rivoluzione femminista – ha dichiarato – c’è quasi chi ci vede qualcosa di esasperato e negativo, e non riflette sul fatto che, in realtà, è stata l’unica rivoluzione al mondo che ha cambiato le vite e le sorti di milioni di donne senza spargimento di sangue. Grazie alle donne che sono scese in piazza, noi oggi possiamo votare, entrare nelle forze armate, in magistratura, esercitare diritti impensabili fino al dopoguerra. Ecco perché è importante non solo continuare a parlarne, ma anche ricominciare a difendere quei diritti, che oggi qualcuno osa rimettere in discussione a cuor leggero”.

In occasione di questo 8 marzo, inoltre, l’associazione Donne a Sud ha ricominciato a distribuire gli adesivi che l’imprenditore vittoriese Giuseppe Vasile aveva donato al centro antiviolenza nel novembre 2020. All’epoca, ne era stata distribuita solo una parte e l’idea era quella di accelerare in concomitanza delle iniziative dell’8 marzo, programmate in alcuni locali del centro storico vittoriese, ma il lockdown nazionale che scattò proprio in quelle ore fermò tutto. Adesso, finalmente, si riparte. “Stiamo andando nei consultori, nelle cliniche, nei locali pubblici, negli uffici e nei negozi per lasciare i nostri adesivi che recano messaggi semplici ma efficaci per sensibilizzare sul dramma della violenza di genere e il nostro numero attivo h24. A distanza di due anni, – affermano dal direttivo dell’associazione – ci teniamo a ringraziare ancora una volta Giuseppe Vasile per la vicinanza dimostrata con un gesto concreto ed importante alla famiglia di Donne a Sud”.

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