Riflessioni di una maternità forzata

Da sempre è stato insegnato a noi donne l’importanza della maternità e dell’avere figli, come se una donna senza figli fosse, in un qualche maniera, “non pienamente donna”.

Una delle frasi che le donne stesse dicono ad altre donne è “beh, tu non hai figli e dunque non puoi capire!”; ecco, questa frase è considerata una coltellata per quella fetta di donne che non sono madri perché non possono esserlo o semplicemente perché non vogliono. È bizzarro come certe frasi provengono proprio dalle donne.

Ma chi ci ha insegnato che una donna senza figli è meno donna di una con i figli? E’ un problema culturale? Forse, tuttavia quello che è ritenuto culturale è da considerare giusto per forza?

Le mie sono solo delle riflessioni, fatte a postumi di letture di fatti di cronaca in cui ci sono le donne, quelle dette “compiute” proprio in quanto madri, che, ad un certo punto del loro percorso, hanno deciso di macchiarsi di un crimine decisamente contronatura: uccidere i propri figli.

Mi chiedo, dunque, se sia giusto esercitare tutta questa pressione sulla genitorialità, facendoci scudo del cosiddetto “istinto materno”. Forse dovremmo dirlo a quelle donne che non vogliono essere madri che anche questo va bene e che un figlio va fatto solo se voluto, se desiderato e se si avverte dentro quel senso e quella voglia generata dall’amore; quell’amore che ti costringe a notti insonni, a modificare il proprio stile di vita, a guardarti allo specchio e a non riconoscerti quasi più, ma che alla fine sai che ne vale sempre la pena perché lo fai per tuo figlio: tuo figlio.

Forse andrebbe raccontato che, se un figlio non lo vuoi mettere al mondo, l’adozione potrebbe essere un’opzione su cui riflettere e che questo non fa di te una persona orribile. Non si è meno donna se un figlio non si sente di volerlo. Non sei meno donna se sei in una coppia senza figli. Non sei meno donna.

Forse andrebbe spiegato che avere un figlio è una scelta per sempre, che quando si dice “un figlio ti cambia la vita”, non necessariamente sinonimo di “te la renderà più facile e bella”. Avere un figlio è una responsabilità enorme, ed è con tale atteggiamento che deve essere vissuto.

Un figlio non è “la colla” di una coppia in crisi, perché, precisiamolo, una coppia in crisi che decide di uscire dalla crisi tramite una gravidanza, è probabile che si separi comunque! Un figlio ha il diritto di nascere nella stabilità, una stabilità che non è solo economica ma più di tutti è emotiva, è fatta di rispetto e di coesione. Avere un figlio è una scelta che deve passare dal razionale, e non solo dall’emotività di un momento o di una fase della vita: “Ho conosciuto l’uomo della mia vita, vogliamo avere un figlio!”.

Narrazioni che oggi sono molto comuni e spesso sono anche il frutto di relazioni di pochi mesi, perché forse andrebbe spiegato anche questo alle giovani coppie: nelle prime fasi di una storia vi sono degli ormoni che entrano in gioco (adrenalina, dopamina e ossitocina) che producono gli stessi effetti di benessere ed euforia che esperisce una persona che “si fa” di cocaina. Ma va spiegato alle coppie che questa fase in cui si vede tutto rosa è solo, per l’appunto, una fase, e ad un certo punto non avrò più i “prosciutti sugli occhi” e vedrò il mio partner esattamente per come è, ovvero una persona con delle debolezze, più o meno grandi, e con degli aspetti di sé che mi potrebbero far venire voglia di andarmene e di chiudere la storia. Ce l’hanno spiegato mai che anche questa è una fase? Che dal momento in cui trovo il mio “lui”, potrei non vivere per sempre felice e contenta, perchè non è detto che lui mi proteggerà da ogni cosa “perché sono un essere speciale e lui si prenderà cura di me!”? Nessuno ci insegna che è una responsabilità anche stare in coppia e mantenerla salda, ed è un lavoro anche alimentarlo quell’amore che nel tempo vedi cambiare, ma va bene così perché è normale ed è comunque bello anche se strano. Strano, perché nessuno ci ha mai detto che funziona così.

Come dicevo… ci sono tanti modi per essere donna, ci sono tanti modi per essere persone, per essere umani, ci sono tanti modi di far funzionare la testa e le cose. Ci sono tanti modi per fare la scelta giusta, perchè niente può giustificare un crimine efferato che porta alla morte del proprio piccolo.

 

Dr.ssa Deborah Giombarresi – Psicoterapeuta

 

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