“In direzione contraria”, l’arte delle donne tra sperimentazioni e neofemminismo

Donne a sud inaugura l’otto marzo 2019  a Vittoria un exhibit molto insolito nel suo genere

L’8 marzo alle 18, presso presso la sala Emanuele Giudice di Vittoria, l’associazione Donne a Sud inaugura In direzione contraria, saranno esposte opere d’arte  che portano la firma solo ed esclusivamente di artiste donne, spesso ignorate.

Ma non vi sarà solo l’esposizione di opere d’arte, l’Exhibit, organizzato per l’otto marzo, è un nuovo e inedito percorso espositivo dedicato alle donne di ogni tempo. E’ un’esperienza tra reale e immaginario ,tra evocazione di un mondo onirico e racconto della vita concreta di grandi artiste e di donne  comuni.

Il percorso esperienziale invita il visitatore ad entrare nell’universo femminile con un linguaggio narrativo intenso ed evocativo, arricchito dal contributo del grande autore  Euripide, che nella tragedia “LE TROIANE” ha saputo mettere in scena il dramma delle donne  considerate bottino di guerra alla fine di ogni conflitto.

Le Troiane è una tragedia fortemente contemporanea che mostra la totale insensatezza della guerra,i vincitori e i vinti di Troia sono i vincitori e i vinti delle guerre di ogni tempo .

La vicinanza del testo alla nostra realtà viene sottolineata attraverso l’inserimento di filmati proiettati sulla scena, che sospendono l’azione e creano parallelismi tra la città di Troia e  diverse realtà  storiche di donne: bosniache ,italiane, medio orientali, donne di ogni tempo costrette a diventare schiave sessuali dalle forze occupanti.

La drammaticità del testo di Euripide è introdotta dalla Professoressa Marina Selvaggio che con una riscrittura scenica , pur restando fedele ad Euripide, inserisce nuovi elementi simbolici altamente significativi. Se da un lato, infatti, il dialogo tra i personaggi riporta fedelmente la vicenda, dall’altro Marina Selvaggio utilizza costumi, luci, videoproiezioni ed oggetti di scena per creare una tensione quasi palpabile tra due realtà.

Il percorso espositivo L’ARTE DELLE DONNE  è affidato agli studenti del Liceo Artistico di Comiso, di cui si ringrazia la dirigente Maria Giovanna Lauretta, che sotto la guida degli insegnanti Milena Pelligra e Salvo Barone ,hanno interpretato liberamente opere di artiste .

Artista non è una parola che puoi declinare, ma la storia ci insegna che per molto, troppo tempo è stato un termine quasi esclusivamente maschile. Sì, è vero: ci sono felici eccezioni (nel Seicento la nostra Artemisia Gentileschi e più di recente la messicana Frida Kahlo,ma si dà ancora poco valore alle donne nelle arti visive.

La storica dell’arte Linda Nochlin  nel 1971 pubblicò in ArtNews il suo famoso saggio “Perché non ci sono grandi artiste donne?”. La Nochlin scrisse che le strutture di potere istituzionali fino a quel momento avevano reso impossibile per le donne raggiungere eccellenze artistiche.

Oggi, a denunciare pubblicamente la mancata valorizzazione delle artiste è il collettivo artistico  del Guerrilla Girls, che si presenta in pubblico con una rappresentanza di due o tre artiste, sempre dotate di maschera da gorilla – toccano infatti un nervo scoperto: se è vero che ad oggi sono tantissime le artiste donne in ambiti diversi (dalla pittura alla fotografia, senza dimenticare le writers e le stret-artist) a destare interesse, le presenze nei “musei che contano” e le quotazioni sul mercato sono, salvo debite ma ridotte eccezioni, di molto inferiori rispetto ai colleghi uomini.

Certamente l’arte non si può declinare solo al femminile,ma per questo otto marzo dedichiamo questa mostra a quelle artiste che si sono distinte per la capacità di trovare un loro spazio nel mondo.

La dedichiamo anche alla ventata neofemminista che sta agitando tutto il mondo occidentale,in cui la voglia di contare, di raggiungere posizioni lavorative importanti, di affiancare  gli uomini negli spazi pubblici, nei ruoli politici e di vertice, si contrappone alla forte resistenza che incontriamo nella nostra società della mentalità patriarcale ,che pare abbia il sopravvento nelle giovani generazioni che nulla sanno di quella rivoluzione che ,senza spargere una sola goccia di sangue ha cambiato il destino delle donne: la rivoluzione femminista.

E’ grazie a lei che le donne votano, lavorano hanno pari diritti all’interno della famiglia,possono divorziare .

Oggi i temi fondamentali del femminismo riguardano il lavoro e il welfare, la partecipazione politica e la democrazia paritaria, la lotta al femminicidio  e la rappresentazione che pubblicità e massmedia danno della donna.

 

 

 

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